mercoledì 23 aprile 2014

Macchie nere sull'anturium





Perché sul mio Anturium sono comparse delle macchie nere?

Questa è una domanda che mi viene posta spesso soprattutto quando cambia  stagione.

Questo tipo di problema si manifesta spesso oltre che sull'anthurium su alcune varietà di piante d'appartamento come Potus e Ficus Robusta.



Per individuare meglio queste patologie è opportuno osservare attentamente la macchia stessa, perché spesso a provocare macchie nere possono essere diversi fattori:ambientali, esposizioni sbagliate e malattie fungine e appunto solo con un attenta osservazione sarà possibile determinare il problema.                                  
Quando sulle foglie d' Anturium sono presenti macchie secche e asciutte ai bordi delle foglie quasi sempre il problema è dovuto da un ambiente poco idoneo: troppo vicino a fonti di calore, troppo vicino a condizionatori,posizione di passaggio in cui  viene toccata spesso, annaffiature con acqua troppo fredda , una sbagliata concimazione,esposizione diretta ai raggi solari oppure esposizione prolungate a correnti d'aria fredda.
Se sulla propria pianta viene riconosciuta questa patologia e almeno una di queste possibili cause elencate,la soluzione è semplice ,basta spostare la pianta in luoghi   più adatti che rispondano il più possibile alle esigenze della pianta.......Eliminare solo la parte secca della foglia non serve,questa continuerà a ingiallirsi e seccarsi, la cosa migliore da fare è eliminare l'intera foglia colpita.
Quando invece le macchie si trovano all'interno della foglia, con la caratteristica forma circolare marrone, secche al centro  con un alone giallo,siamo  in presenza di una malattia fungina. Questa malattia attacca l'apparato radicale manifestandosi sulle foglie.
A causare questa malattia  è un eccessiva umidità nel terreno:annaffiature troppo frequenti, ristagni d'acqua nel sottovaso oppure l'utilizzo di coprivasi troppo piccoli dove si creano condizioni ottimali per lo sviluppo di malattie .

Per curare questa malattia è necessario utilizzare prodotti fitofarmaci, come fungicidi.Il trattamento deve essere fatto sia a livello radicale che a livello fogliare, ed essere ripetuto almeno dopo 15 giorni.
Curare questo tipo di malattia non è semplicissimo, soprattutto per il costo del prodotto stesso, a volte superiore a quello di una pianta nuova.
Molto più facile è invece prevenire l'insorgere di questa malattia assicurandosi prima di annaffiarla che il terriccio sia asciutto o comunque non zuppo, evitare sempre che rimanga acqua stagnante nei sottovasi e utilizzare dei coprivasi della dimensione giusta per il vaso, in modo che all'interno vi sia una giusta circolazione d'aria.





Macchie provocate da temperature basse.



















l'attacco del fungo può manifestarsi anche così.












Se hai delle domande puoi contattarmi sulla mia pagina facebook
"IL VIVAIO DI BECCI ROSSANO" 



domenica 2 marzo 2014

La calceolarea.... Il fiore chiamato pantofola




Appartenente alla famiglia delle scrofulariaceae, con circa 400 varietà fra annuali e perenni la calceolaria  è una delle piante da fiore che più attira l'attenzione.
A prima vista può sembrare una primula, stesso portamento, stessa consistenza delle foglie, stesso raggruppamento di fiori..........ma è proprio dalla forma dei fiori che la calceolarea si distingue dalla primula e dalle maggior parte delle piante.
I fiori infatti sono tondeggianti, la forma ricorda  quella di una scarpetta , tanto che il suo nome deriva dal latino CALCEOLUS che significa pantofola.
I suoi fiori hanno tonalità accese di rosso,arancio e giallo, spesso con screziature e puntini.



Originaria delle americhe,in natura vive in ambienti rocciosi, freschi e in prossimità di acqua, ma non è una pianta facile da coltivare. Mal si adatta alla coltivazione in giardino per bordure o aiuole, si presta bene invece ad essere coltivata in vaso.

I vasi devono essere poco profondi e riempiti con terricci ben strutturati che non abbiano una grossa ritenzione idrica; la posizione ideale è mezz'ombra , sotto un portico o in una veranda. Può essere coltivata per brevi periodi anche in casa  in stanze illuminate e fresche.
Ha bisogno di annaffiature abbondanti ma evitando sempre il ristagno.Essendo una pianta che necessita di annaffiature frequenti è necessario fertilizzarla almeno ogni 15 giorni con concimi universali.











domenica 12 gennaio 2014

il vivaio: la camelia

il vivaio: la camelia: La camelia è una delle piante più conusciute e diffuse al mondo. A questo genere di piante  appartengono circa 80 specie tra alberi e...

la camelia



La camelia è una delle piante più conusciute e diffuse al mondo.
A questo genere di piante  appartengono circa 80 specie tra alberi e arbusti.
Piante sempre verdi sono provenienti dall'oriente, ma si adattano bene al clima temperato  delle zone mediterranee.

Le specie di camelia più coltivate sono le "Japoniche "e le "Sasanqua" per la loro rusticità e la loro abbondanza nel fiorire e la "Camelia Sinensis" meglio conosciuta come pianta da thè, infatti questa bevanda è ricavata dall'infuso di foglie di questa specie di camelia

La camelia si coltiva benissimo sia in vaso che in piena terra.
La camelia coltivata in vaso, non deve  avere vasi troppo grandi, è meglio rinvasarla ogni due anni dopo la fioritura,usando  terricci specifici per piante acidofile, oppure torba mista a pomice.
I terricci universali hanno spesso un ph troppo elevato per far sviluppare bene una camelia.
Come per tutte le piante coltivate in vaso anche per la camelia è necessario somministrare regolarmente fertilizzanti,preferibilmente liquidi o idrosolubili.
 Nella coltivazione della camelia in piena terra, è necessario innanzi tutto trovare la giusta collocazione.
Questo genere di piante prediligono posizioni ombreggiate o semiombreggiate, è importante che la pianta,soprattutto nel periodo invernale, abbia ombra in prima mattinata perchè in presenza di gelo i raggi mattutini possono rovinare i fiori e talvolta le piante.
Devono essere riparate da venti freddi come tramontana e grecale e in località di mare anche dai venti salmastri di maestrale.
Ricordando che la camelia è una pianta acidofila e che spesso il terreno non dispone delle giuste caratteristiche per questo tipo di pianta è necessario praticare delle buche grandi nel terreno e riempirle con il terriccio specifico in maniera che le radici della camelia traggano il loro nutrimento nello strato di terreno specifico.
E' consigliabile aggiungere periodicamente al terreno terriccio acido oppure letame ben maturo misto a torba ,paglia o foglie,questo oltre a mantenere il terreno umido, rilascerà sostanze nutritive.

Le camelie come tutte le piante acidofile soffrono di clorosi ferrica.
La clorosi ferrica è una patologia  che si manifesta con l'ingiallimento delle foglie con tipiche venature verdi, questo è dovuto dal mancato assorbimento da parte delle radici del ferro.
Il ferro è un microelemento sempre presente  nel terreno, ma  in determinate condizione ad esempio in terreni alcalini (ph alto) o in presenza di alte percentuali di calcare ,non avviene il processo di solubilizzazione che renderebbe il ferro più assimilabile per le radici. .
Per evitare che la camelia entri in clorosi ,basta aggiungere due volte al mese alle annaffiature del ferro chelato.

Queste piante necessitano di terreni molto umidi,e di essere annaffiate regolarmente quando  hanno i boccioli fino alla fioritura, infatti uno dei problemi che maggiormente affligge i neo appassionati di camelie è proprio la caduta dei boccioli dovuta ad una scarsa  e irregolare annaffiatura.
Non necessitano di potature, le uniche operazioni di questo tipo possono essere l'eliminazione di rami secchi e la cimatura per mantenere una forma regolare alla pianta, mentre è importantissimo sbocciolarla, cioè  eliminare boccioli floreali quando questi sono troppi, puo' sembrare un operazione controproducente ma questo consente alla pianta di portare a fioritura quasi tutti i boccioli rimasti.

Questa meravigliosa pianta dal fiore molto simile alla rosa ha un solo difetto: i suoi fiori non sono profumati.
Secondo una leggenda questo difetto è dovuto dalla inflitta dalla Dea Venere per vendetta, la quale aveva ordinato alle Grazie  di punire suo figlio Cupido, frustandolo con rami di rosa affinchè  le spine lacerassero la pelle.
Tale punizione aveva scosso gli dei soprattutto la Dea Flora la quale ordino a sua volta a Zefiro di volare nella terra dove si levava il sole, di prendere alcuni rami di una pianta dal fiore rosso simile alle rose ma con rami privi di spine.
Zefiro ubbidì e consegnò le fruste alle Grazie,queste iniziarono a frustarlo ma non causarono nessuna ferita su Cupido anzi non senti nessun dolore.
Quei fiori estasiarono gli Dei per la bellezza e per la gentilezza ma soprattutto per l'intenso profumo che emanavano, un profumo simile all'Ambrosia.
Ma Venere scoprì l'inganno, infuriandosi si vendicò sulla pianta, ordinò che fosse esiliata in un isola lontana e sconosciuta , e con un incantesimo gli inflisse la punizione finale togliendoli il meraviglioso profumo.

Il nome Camelia si deve ad un gesuita ,  Giorgio Kamel che colpito dalla bellezza di questa pianta chiamata dagli indigeni Tsubakki se la portò in Europa nei primi del 1700.











martedì 17 dicembre 2013

il vivaio: Flores de la noce buena

il vivaio: Flores de la noce buena: LA LEGGENDA DELLA STELLA DI NATALE…  Era la vigilia di Natale, in fondo alla cappella, Lola, una piccola messicana, in lac...

Flores de la noce buena



  • LA LEGGENDA DELLA STELLA DI NATALE…

     Era la vigilia di Natale, in fondo alla cappella, Lola, una piccola messicana, in lacrime pregava:
     “Per favore Dio mio, aiutami! Come potrò dimostrare al bambino Gesù che lo amo? non ho niente, neanche un fiore da mettere a piedi del suo presepe”
     D’un colpo apparve una bellissima luce e Lola vide apparire accanto a lei il suo angelo custode.
     “Gesù sa che lo ami, Lola, lui sa quello che fai per gli altri. Raccogli solo qualche fiore sul bordo della strada e portalo qui.” disse l’angelo.
     “Ma sono delle cattive erbe, quelle che si trovano sul bordo della strada” rispose la bambina.
     “Non sono erbe cattive, sono solo piante che l’uomo non ha ancora scoperto quello che Dio desidera farne.” disse l’angelo con un sorriso .
     Lola uscì e qualche minuto più tardi entrò nella cappella con in braccio un mazzo di verdure che depositò con rispetto davanti al presepe in mezzo ai fiori che gli altri abitanti del villaggio avevano portato. Poco dopo nella cappella si senti un breve sussurro, le erbe cattive portate da Lola si erano trasformate in bellissimi fiori rossi, rosso fuoco.
     Da quel giorno le stelle di Natale in Messico sono chiamate “Flores de la Noce Buena”, fiori della Santa Notte
     
    Nel 1825 Joel Poinsett, ambasciatore americano in Messico, riportò in America semi di Stelle di Natale e le fece conoscere in tutto il mondo! 

sabato 28 settembre 2013

L'orto in vaso













Fare un orto in vaso per chi come me vive in campagna e dispone di terreno a sufficienza per fare degli orti veri e propri può sembrare una perdita di tempo senza spiegazioni.
Ma uscire dalla propria cucina  e raccogliere i propri pomodori,le proprie zucchine e magari anche un cesto di insalata .... ci riempie di soddisfazione ed orgoglio.
Ho letto che oltre a me , sei milioni di italiani si dedicano a questo hobby .

Lo scorso anno ho fatto la mia prima esperienza di coltivazione di orto in vaso,devo dire con scarso successo a causa del poco tempo che vi ho dedicato,perchè se l'orto tradizionale ha bisogno di attenzione e lavoro quello in vaso non è da meno. Quest'anno sono partito più carico e mi sono ripromesso che avrei trovato comunque il tempo per il mio orticello.
Così con l'aiuto dei miei figli ho iniziato con i preparativi:ho preso le fioriere dell'anno passato e dopo aver smosso il terriccio vecchio ne ho aggiunto di nuovo insieme a del concime granulare a cessione graduale.Quest'ultimo rilascerà le sostanze necessarie per le piante per tutta la stagione.
Molte riviste ed esperti consigliano sempre di mettere sul fondo delle fioriere uno strato di argilla espansa oppure ciottoli e cocci per favorire un buon drenaggio, questo è vero ma se usiamo sempre terricci di buona qualità, come quelli fatti con vari tipi di torbe miste a pomice ,non è necessario e le piante avranno più terra a disposizione.

Con l'aiuto di un vanghino ho miscelato tutto e sono poi passato alla fase della piantagione.
Ho piantato una sola pianta di cetrioli con piante di fragole ai piedi,Il cetriolo è una pianta vigorosa e rampicante così ho fatto in modo che la  pianta crescendo si potesse arrampicare  su di una rete metallica.
Non possono mancare i pomodori nell'orto, la mia scelta è ricaduta sul tondo liscio rampicante.A mio avviso le varietà nane come il ciliegino e il datterino sono più adatte per essere coltivate in vaso, ma ho voluto provare,costruendo  una struttura portante dove far  rampicare le piante.
Ho piantato 3  melanzane,di varietà diverse, anch'esse sostenute da delle canne di bambù.
Ho fatto altri vasi:uno con peperoncini piccanti tondi da ripieno,, uno con il basilico , uno con erba cipolline e ho inoltre seminato ravanelli e broccoletti (cime di rapa) ed in un secondo tempo ho piantato una zucca da fiore.
I primi tempi ho annaffiato tre volte a settimana,poi con il passare del tempo e con le piante già cresciute ed in fiore tutte le sere e abbondantemente.

A fine stagione posso fare il resoconto del mio orto:ne sono rimasto entusiasta!!!!I primi risultati li ho avuti con i ravanelli e  le cime di rapa, poi  con il basilico e l'erba cipollina,ho avuto una buona produzione di melanzane ,posso dire che  la varietà che ha reso maggiormente è quella lunga,i pomodori sono stati abbondanti  non grossi come frutto ma molto gustosi, ma i fiori all'occhiello del mio orto sono stati la mia pianta di cetriolo che ha rifornito il vicinato e  la zucchina da fiore  che per settimane ha regalato fiori in quantità......soprattutto alla mia vicina che spesso li cucinava anche per noi.Anche i peperoncini  hanno prodotto in grande quantità permettendomi addirittura di preparare dei bei vasetti di peperoncini ripieni sott'olio!!
Insomma sono contento del risultato ed è un esperienza che consiglio a tutti.